#NatiPrecariOnTheRoad riparte. Un viaggio alla volta del Regno Unito

Pronti a fare le valige? NatiPrecariOnTheRoad parte di nuovo. Dopo una lunga pausa, è arrivato il momento di riprendere il nostro viaggio.

Un viaggio che, fino ad ora, ci ha portato in diverse Paesi del mondo. Ma soprattutto ci ha permesso di conoscere le storie di tantissimi giovani italiani che dopo anni di sacrifici, o speranze deluse, hanno deciso di dare un’altra chance a se stessi. Di darsi un’opportunità. Una decisione presa, e portata avanti non senza difficoltà e sacrifici.

Protagonista di questa nuova avventura nel Regno Unito è il ventiseienne Mario Barile di Atripalda, in provincia di Avellino. Appassionato di moda, arte e design, decide di frequentare l’Accademia di Belle Arti a Napoli, per poi completare il suo percorso di studi con un Master in Grafica Pubblicitaria ed Editoriale. Successivamente, Mario decide – alla stregua di tanti altri ragazzi che si affacciano per la prima volta nel mondo del lavoro – di inviare a tantissimi il proprio curriculum vitae.

E poi, come molto spesso accade: Pochissime sono state le agenzie che mi hanno risposto, ma gran parte di queste erano situate a Milano. Città da me tanto amata e ammirata, ma le paghe che mi venivano offerte come stagista non mi sembravano giuste per poter vivere dignitosamente in questa metropoli”, spiega Mario, che poi aggiunge: Al Sud la situazione lavorativa è ancora più imbarazzante: datori di lavori che assumono in nero per pochissimi soldi”.

Ed è così che, dopo aver racimolato una piccola somma lavorando in un bar, è volato fino a Worthing, una piccola cittadina in Inghilterra. Ed improvvisamente, un mondo nuovo si è spalancato davanti ai suoi occhi: “Qui, la situazione lavorativa funziona molto bene. La cosa figa è che qualsiasi lavoro viene pagato ad ore e nessuno assume personale senza contratto, inoltre, se conosci la lingua bene puoi cambiare lavoro con facilità ed averne uno diverso ogni settimana”.

Attualmente lavoro in una libreria. È un full -time, e questo mi permette di mantenermi dignitosamente. Naturalmente ho ancora molto da studiare prima di poter cambiare lavoro ma quello che mi fa andare avanti è che qui, step by step, qualcosa puoi costruirti”, dichiara Marco. Essere artefice del proprio futuro professionale, nonché del proprio destino: è questa la possibilità che molto spesso manca ai giovani nel BelPaese.

E, infatti, “mentre in Italia un giovane deve accontentarsi, qui può far carriera! Lo vedo anche con le scuole, che son tutte ben collegate con il mondo del lavoro”. Al momento non ci pensa a tornarsene in Italia, ma nell’eventualità, il Sud non sarebbe tra le sue prime destinazioni. La chiacchierata volge alla conclusione, gli chiediamo allora, cosa consiglierebbe ad un suo coetaneo, e Marco ci risponde così: “Gli consiglierei di fare un esperienza lontana da casa! In realtà, lo consiglierei a chiunque. È un’esperienza che apre la mente, sotto tutti i punti di vista. Non solo hai modo di conoscere nuove culture, abitudini e persone, ma rappresenta un’opportunità che può farti sentire ancora più vivo!