Un Natale tutto da leggere: 24 libri che non possono mancare sotto l’albero

Che sia per gli altri o per voi stessi, regalare un libro è sempre un’ottima idea. E dal momento che il Natale si sta avvicinando ecco 24 titoli tra cui poter scegliere. Ce n’è davvero per tutti i gusti. O meglio per tutti i generi!

Regalare o regalarsi un libro a volte non è un’impresa così facile, ma è senza dubbio uno dei regali più belli e più graditi di sempre. E lo sanno bene gli islandesi che a partire dal 1944 seguono la Jólabókaflód. Non si tratta di uno scioglilingua, ma di una vera e propria una tradizione islandese che consiste nel regalare libri  per Natale, e, soprattutto, nel cominciarli a leggere immediatamente.

Jólabókaflód – letteralmente inondazione dei libri di Natale – rappresenta una consuetudine che risale alla Seconda guerra mondiale, quando le severe restrizioni economiche ridussero la quantità di doni importati in Islanda. Gli unici dazi non eccessivamente gravosi erano quelli sulla carta, e per questo i libri divennero così il regalo più diffuso a Natale. Anche oggi, gli islandesi mantengono viva questa tradizione, consegnando in forma di regalo i libri la notte della vigilia, per poi trascorrere il giorno di Natale a leggerli. 

E che vogliate o meno seguire alla lettera questa tradizione nordica, regalare o regalarsi un buon libro resta comunque un’ottima scelta. Ed è per questo che noi di NatiPrecari vi proporremo ogni giorno un titolo diverso tra cui poter scegliere. Abbiamo infatti selezionato ben 24 libri, perfetti da leggere durante le vacanze natalizie o da fare trovare impacchettati sotto l’albero di Natale.

MAL DI CASA. PERCHE’ VIVO IN UN CAPANNO di Catrina Davies

All’età di trentuno anni, l’artista inglese Catrina Davies si trova a condividere un appartamento a Bristol con altre cinque persone faticando ogni mese per pagare l’affitto della sua minuscola stanza. Tra lavori occasionali, progetti creativi per cui non trova il tempo perché troppo occupata a sbarcare il lunario e la preoccupazione costante di non riuscire più a permettersi un posto dove vivere, la sua vita sembra essere arrivata a un punto morto. Fino al giorno in cui non decide di fare ritorno nella sua regione, la Cornovaglia, con un piano: sistemarsi nel piccolo capanno abbandonato che il padre usava come ufficio prima di chiudere la propria attività per fallimento e renderlo casa sua.

Nonostante le molte difficoltà (il capanno è davvero malridotto e a rigor di legge non potrebbe comunque essere abitato), la sua vita da quel momento cambia del tutto: Catrina ha finalmente il tempo di scrivere e comporre musica (e fare surf ), ma soprattutto, giorno dopo giorno, recupera il senso stesso di sé, scoprendo, o meglio riscoprendo, appena a un passo dalla civiltà dei consumi, del successo e della autoaffermazione, un’esistenza fatta di natura, boschi, mare – più dura e selvaggia certo, ma anche più intensa, libera, giusta.

Mal di casa è la straordinaria storia vera di una crisi personale e di un mondo intero, quello della nostra contemporaneità, dei mutui, di esosi affitti da pagare e case vacanza, e una profonda, importante riflessione sulla disuguaglianza sociale e sui nostri modelli di vita.