Mettersi in gioco, sempre. Nel mondo del lavoro soprattutto

In tasca una laurea in Lingue, Culture e Mercati dell’Asia ed un Master in Gestione d’Impresa, ed una manciata di sogni e buoni propositi: inizia così il cammino di Giulia.

Una ragazza come tante, che non ha mollato. Che si è buttata. Si è lanciata nel buio. Nel vuoto, quello siderale del mondo del lavoro, dove la gravità manca e dove troppo spesso vacillano anche altre certezze. Eppure la costanza, la volontà di non arrendersi mai, così come quella di investire in una formazione continua per incrementare il proprio livello di professionalità, ripagano.

Giulia, si racconta. Di strada ne ha fatta, e di esperienze anche: Dopo la triennale, ho lavorato come social media manager per un’etichetta discografica di Bologna, e poi ho preso parte alla campagna vendite di uno showroom di alta moda a Milano. Nel frattempo, ho scritto per due anni articoli di moda per una rivista di Bologna. Dopo aver conseguito il Master, poi, ho lavorato 6 mesi da Max Mara nell’ambito e-commerce e attualmente lavoro da febbraio presso Clarins, azienda di cosmetici francese, in ambito Spa Marketing & Development”.

Sei soddisfatta della tua carriera lavorativa finora?

Ritengo di aver fatto molte esperienze – seppur brevi – in aziende e settori diversi, che mi sono però servite a delineare ciò che voglio fare e a capire come funzionano le aziende. Attualmente lazienda per cui lavoro mi permette di avere orari abbastanza flessibili e di avere alcuni benefit aziendali. Tuttavia, resta forte in me la voglia di sperimentare, di mettermi in gioco, e di poter contribuire sempre più decisivamente nell’attività aziendale”.

Hai fatto altri corsi di formazione post laurea?

Oltre al Master, ho fatto alcuni corsi gratuiti finanziati dalla Regione Emilia-Romagna riguardo Marketing e Social Media Marketing. Inoltre ho da poco terminato un Master e-learning in Digital Marketing dell’Accademia SQcuola di Blog di Parma.

In quale settore vorresti lavorare?

All’inizio credevo di voler lavorare assolutamente nella moda. Credevo che lavorare in questo mondo fosse quasi magico. Un settore diverso dagli altri, soprattutto per la forte carica di creatività in esso presente. Ma, una volta entrata, mi sono resa conto che non era quello che volevo. Era un mondo fatto di deadline e che correva molto velocemente. Attualmente penso che un settore che non mi stancherebbe mai è il settore musicale, inserendomi in ambito Marketing & Digital. Secondo me quello che conta, forse, alla fine non è tanto il settore quanto la possibilità di mettere del proprio nel lavoro, realizzando progetti stimolanti, circondata da persone interessanti”.

Se non sei riuscita a lavorare nel settore in cui vorresti, sapresti dire secondo te cosa ti manca?

In realtà non so se mi manca qualcosa, ho iniziato da poco a inserirmi nel settore musicale. Comunque penso che quello che conta in questo settore (come per tutti i settori di nicchia o difficili da raggiungere) sia creare una rete di persone che credano in te e vedano in te la passione per questo mestiere, la caratteristica essenziale che in questo ambito forse conta più di effettive capacità tecniche”.

Accetteresti un lavoro che non preveda alcuna retribuzione?

Ho lavorato per 2 anni e mezzo per una rivista senza essere pagata, ma non lo rifarei. Durante la mia esperienza lì, mi hanno sempre detto che scrivevo bene e che ero capace, appena ho comunicato che avevo molti impegni e non sarei più riuscita a scrivere, mi hanno liquidato come se non fossi mai esistita. Il lavoro gratis non porta a niente, solo a un maggiore sfruttamento”.

Secondo te nella tua regione c’è possibilità di lavoro per i giovani?

Il problema non è se ci sono possibilità, il lavoro a Bologna (come in molte altre realtà d’Italia) c’è, il problema è se qualcuno è disposto a pagarti, a formarti e a farti crescere in un’azienda, piuttosto che affidarsi a tirocini ormai a vita”.