Un Natale tutto da leggere: 24 libri che non possono mancare sotto l’albero

Che sia per gli altri o per voi stessi, regalare un libro è sempre un’ottima idea. E dal momento che il Natale si sta avvicinando ecco 24 titoli tra cui poter scegliere. Ce n’è davvero per tutti i gusti. O meglio per tutti i generi!

Regalare o regalarsi un libro a volte non è un’impresa così facile, ma è senza dubbio uno dei regali più belli e più graditi di sempre. E lo sanno bene gli islandesi che a partire dal 1944 seguono la Jólabókaflód. Non si tratta di uno scioglilingua, ma di una vera e propria una tradizione islandese che consiste nel regalare libri  per Natale, e, soprattutto, nel cominciarli a leggere immediatamente.

Jólabókaflód – letteralmente inondazione dei libri di Natale – rappresenta una consuetudine che risale alla Seconda guerra mondiale, quando le severe restrizioni economiche ridussero la quantità di doni importati in Islanda. Gli unici dazi non eccessivamente gravosi erano quelli sulla carta, e per questo i libri divennero così il regalo più diffuso a Natale. Anche oggi, gli islandesi mantengono viva questa tradizione, consegnando in forma di regalo i libri la notte della vigilia, per poi trascorrere il giorno di Natale a leggerli. 

E che vogliate o meno seguire alla lettera questa tradizione nordica, regalare o regalarsi un buon libro resta comunque un’ottima scelta. Ed è per questo che noi di NatiPrecari vi proporremo ogni giorno un titolo diverso tra cui poter scegliere. Abbiamo infatti selezionato ben 24 libri, perfetti da leggere durante le vacanze natalizie o da fare trovare impacchettati sotto l’albero di Natale.

LA SCUOLA DEI DISOCCUPATI di Joachim Zelter 

Germania anno 2016. Quel che resta della locomotiva d’Europa è una terra desolata, oppressa da dieci milioni di disoccupati. Per sanare questa piaga nasce Spericon, il campus-lager per disoccupati. I fortunati ammessi sono addestrati da martellanti istruttori “english speaking”, scrivono curricula, simulano telefonate e spulciano necrologi per proporsi alle aziende dove è morto qualcuno. “La scuola dei disoccupati” è un romanzo vorticoso e spietato. Un urlo feroce contro la religione del lavoro, una risata in faccia a una società che vuole solo vincenti.