YouTube festeggia il suo compleanno: 16 anni di una piattaforma che ha cambiato anche il mondo del lavoro

15 febbraio 2005 YouTube è messo in rete. Dal video di uno zoo al guadagno di 29,5milioni di dollari, la storia si fa sulla rete.

La piattaforma di video all’inizio del 2005 era agli albori e il mondo doveva ancora comprendere la portata di quel cambiamento. Il primo video caricato il 23 aprile è di uno dei fondatori della piattaforma e si intitolava “Me at zoo”, da quel video davanti agli animali dello Zoo di San Diego ad oggi la strada è stata lunga.

Il progresso tecnologico ha sicuramente aiutato la piattaforma rossa, che con il passare degli anni è si è imposta come media a tutti gli effetti. 

Ma quanto guadagna uno youtuber?

È sicuramente una delle domande più fatte quando si parla di YouTube, i ricavi vanno però divisi in aree, da una parte ci sono quelli direttamente prodotti sulla piattaforma grazie alle pubblicità che YouTube mette nei video, dall’altra c’è tutto l’universo delle sponsorizzate e del merchandising, gestito direttamente dai creator.

Volendo schematizzare i dati, possiamo usare  lo schema proposto da Computeria.it

  • Google paga il 68% delle entrate AdSense, quindi per ogni 100€ che un inserzionista pubblicitario paga, Google a sua volta paga 68,00 €  al publisher.
  • Le tariffe effettive pagate da un inserzionista variano, in genere tra 0,10 € e 0,30 € per visualizzazione, ma la media è di 0,18 € per visualizzazione.
  • Google paga il 68% delle entrate AdSense, quindi per ogni 100€ che un inserzionista pubblicitario paga, Google a sua volta paga 68,00 €  al publisher.Le tariffe effettive pagate da un inserzionista variano, in genere tra 0,10 € e 0,30 € per visualizzazione, ma la media è di 0,18 € per visualizzazione.

I ricavi di questa voce non vanno solamente ai creator, infatti, vengono ridistribuiti tra Google, che ha acquisito la piattaforma nel 2006, e i creator. Questo processo non è automatico, infatti, prima di poter iniziare a monetizzare si deve arrivare ad avere almeno 1.000 iscritti e totalizzare almeno 4.000 ore di visualizzazioni successivamente si può effettuare la domanda per la monetizzazione. 

Da qui in avanti il quanto si riuscirà a guadagnare dipendere dai creator, che potranno o meno abilitare le pubblicità.

Non chiamateli solo video, ma fare impresa. 

Per quanto possa sembrare “semplice” mettersi davanti ad una telecamera e registrare un video, nel corso degli anni si è assistito ad un miglioramento da parte dei creator. Non più i video registrati in bassa definizione dei primi anni, ma veri e propri studi televisivi ricreati in casa e non solo, con luci, statini e seconde camere, senza contare esterne e dirette streaming. 

Creare contenuti video sulla piattaforma negli anni è sempre più diventato una vera e propria attività d’impresa

Lo youtuber più pagato al mondo nel 2020 è stato Rayan Kaji, che ha guadagnato 29,5 milioni di dollari e se doveste chiedervi che contenuti pubblica per arrivare a questa cifra, preparatevi a stupirvi, pubblica giocattoli, il protagonista del canale è un bambino che recensisce giocattoli insieme ai genitori e alle sorelle. 

E in Italia?

Nel mercato tricolore non troviamo youtuber che guadagnano quelle cifre, ma FaviJ – aka Lorenzo Ostuni – oppure i Me contro te –  Sofia Scalia e Luigi Calagna – arrivano al di sopra del milione di euro l’anno. Ovviamente i guadagni non sono solo generati dalle visualizzazioni sui canali ma dall’interno universo creato attorno a questo, quaderni, festoni, zaini, figurine e chi più ne ha più ne metta. 

Ci sono però regole da rispettare, infatti, ricordiamo che YouTube premia i contenuti family friendly penalizzando invece quelli che non rispettano questi parametri. 

Sempre più spesso i video non sono altro che un pezzo di una strategia più ampia, che si sviluppa su altri social – Faceobook, Instagram, Telegram – e anche su altre piattaforme di video streaming come Twitch, dove sono assicurati guadagni diversi da quelli che l’azienda di Montain View può assicurare.

Nel giro di poco più di tre lustri YouTube ha creato nuovo terreno per un mercato fiorente, quale quello dei creator, e proprio grazie a questo si sono sviluppati altri settori basti pensare agli ESport, che hanno avuto una prima finestra di notorietà grazie ai video caricati sul tubo. 

Musica, videogiochi, danza, teatro, cinema tutto in tasca, perché alla fine lo slogan “broacast your self” si è concretizzato riuscendo a creare da 0 nuovi mercati che agli albori del 2000 erano, quasi, inimmaginabili. 

Quindi non ci resta che dire “Auguri YouTube!”