Come orientarsi nel mondo del lavoro? I consigli di Chiara Cavenago, blogger e career counselor

A fare le pulci ad un curriculum vitae di tutto rispetto, questa volta, siamo stati noi di Nati Precari. Dall’outplacement alla selezione del personale, la nostra candidata di strada ne ha fatta e, soprattutto, di esperienza ne ha acquisita. Anche tanta!

E tra selezioni, colloqui, riqualificazioni professionali, gestione carriere, nel 2013 Chiara Cavenago diventa anche blogger, aprendo Le Faremo sapere, con l’idea di mettere a disposizione le sue conoscenze e la sua professionalità al servizio di tutti coloro – giovani e meno giovani – che fossero alla ricerca del lavoro, o di una chiave di lettura di questo complesso e variegato mondo.

Abbiamo, quindi, deciso di fare quattro chiacchiere con Chiara Cavenago, che ci ha raccontato un bel po’ di cose, a partire da quello di cui si occupa una figura complessa quanto poliedrica, come il consulente di carriera.

Un consulente di carriera è un professionista che accompagna la persona in un percorso di autoanalisi per diventare consapevole delle proprie competenze, e in questo modo poter definire un obiettivo professionale allineato non solo con il proprio bagaglio di esperienze e conoscenze, ma anche con i propri valori professionali, bisogni e desideri. Lo si fa attraverso una serie di esercizi per stimolare la riflessione e la conoscenza di sé. Il consulente aiuta anche a definire una strategia di proposizione sul mercato del lavoro, aiutando il suo cliente a scrivere un CV efficace, delle lettere mirate e ad affrontare nel modo corretto i diversi canali in cui si cerca lavoro. In ultimo, supporta la fase di preparazione al colloquio di lavoro e di trattativa”.

Ecco, ora, qualche consiglio utile da segnare in agenda sul mondo del lavoro. Prendete nota!

Pensi che il mondo del lavoro si sia trasformato negli ultimi anni?

Certamente, sono cambiate molte cose, e non solo da un punto di vista normativo. Negli ultimi tempi è senza dubbio venuto meno l’idea del posto fisso. Si è diffuso il precariato ma, allo stesso tempo, si è sviluppata una mentalità più flessibile: il “cambiare azienda” non è più visto come un fattore traumatico, ma si è trasformato in un passaggio necessario per una crescita professionale. Anche la ricerca del lavoro, di conseguenza, ha subito delle trasformazioni, in particolare si è consolidato il ruolo dei social media nella vita delle persone e delle aziende. Internet aveva già velocizzato il processo di invio delle candidature in risposta agli annunci, ma i social – in particolar modo LinkedIn – hanno accorciato le distanze tra candidati e aziende, dando un nuovo e più forte impulso al networking. Ma sono pur sempre degli strumenti e diventano efficaci solo nel momento in cui vengono usati correttamente“.

Agli aspetti positivi, si affiancano anche una sfilza di problematiche, dovute all’incertezza e instabilità degli ultimi tempi.

“La difficoltà ora è delle generazioni di over 50 e dei neodiplomati/neolaureati: i primi si trovano ad affrontare un mondo e un mercato del lavoro che non riconoscono più e nel quale non hanno riferimenti, e facendo fatica a raccapezzarcisi in prima persona non sanno trasmettere informazioni o sicurezza ai propri giovani. Anche in questo caso può essere utile rivolgersi, per esempio, a un consulente di carriera. Negli ultimi anni, infine, l’essere freelance è spesso diventata una scelta di vita, abbracciata tanto dai millennials quanto da professionisti, per cercare un equilibrio tra vita e lavoro che attraversi anche le proprie passioni”.

Oggi, come ci si può distinguere nel mondo del lavoro?

“Dipende cosa intendiamo per “distinguerci”. Non credo sia indispensabile per tutti emergere in maniera preponderante su tutto e tutti: quello che sono convinta sia importante è essere consapevoli di chi siamo, cosa conosciamo e cosa sappiamo fare, come lo facciamo, quali sono i nostri valori professionali. Questo è il fondamento del personal branding, che è il perfetto mix tra il sapere chi siamo (professionalmente parlando) e il comunicarlo nella maniera corretta”.

Ha dei consigli da dare su come essere sempre al top sui social?

I social sono la nostra vetrina, il luogo dove i recruiter vengono a raccogliere su di noi informazioni che vanno al di là del cv. In questo caso, la parola chiave è coerenza con noi stessi e con le informazioni che vogliamo far passare. Ma, prima di ogni cosa, è necessario avere le idee chiare su chi siamo, dove vogliamo andare e cosa desideriamo far sapere di noi ad un potenziale datore di lavoro. LinkedIn ovviamente è il primo social professionale su cui essere presenti, con un profilo curato, completo e aggiornato e soprattutto una foto efficace e professionale. Non basta però avere una bella “vetrina”: se siamo su un social network occorre interagire. È sufficiente un post al giorno, anche solo una condivisione di un articolo interessante con un nostro commento, oppure partecipare ad una discussione sotto un post in cui possiamo lasciare un contributo costruttivo. Se poi vogliamo buttarci, abbiamo anche la possibilità di scrivere articoli più lunghi in cui esporre un nostro punto di vista e dimostrare la nostra competenza su una specifica materia“.

Scrivere un curriculum vitae efficace e mirato, è possibile? Scriverne uno o tenerne a disposizione diversi?

Un curriculum efficace non solo è possibile, ma è fondamentale! Occorre sempre tenere a mente il proprio obiettivo professionale per fare in modo che il CV racconti cosa sappiamo fare e cosa abbiamo già fatto, ma in relazione a quello che vorremmo fare in futuro. In base alla posizione per cui ci si sta candidando, bisogna enfatizzare le giuste conoscenze e competenze. Se una persona ha un obiettivo chiaro in testa non è necessario avere più versioni del CV: ne basta una fatta bene. Quello che va modificato, di volta in volta, sarà piuttosto la lettera, perché con quella accompagniamo il curriculum raccontando perché lo stiamo mandando proprio in risposta a quell’annuncio, o proprio a quell’azienda“.

E per finire, quale consiglio darebbe ad un giovane che sta cercando attualmente lavoro?

Due cose sono fondamentali: un bel bilancio delle competenze e un obiettivo chiaro. Se non ci sono queste basi, tutto il resto è solo un girare a vuoto, frustrante e inconcludente“.