Scatta e Racconta: un italiano a Bristol

Con Scatta e Racconta si ritorna nel Regno Unito, e più precisamente a Bristol, dove incontriamo Fabio, trentaseienne originario di Casavatore, in provincia di Napoli.

Dopo la maturità scientifica optai per seguire la mia passione e mi iscrissi al corso universitario in Scienze geologiche. Pensavo che fosse un campo che potesse darmi qualche buona chance di lavoro. Nel frattempo  mi arrangiavo facendo alcuni lavoretti, a nero e non. E grazie ad uno di questi  iniziai ad interessarmi di storia e cultura rurale italiana. La cosa ebbe un successo inaspettato: la mia pagina Facebook crebbe a ritmo vertiginoso, e subito dopo aprii un blog e un sito. In un paio d’anni iniziai ad essere contattato da TV e dai giornali – sia nazionali che internazionali- e poi anche da esperti del settore“.

La Spagna

Nel 2014 mi laureo e inizio a lavorare come divulgatore scientifico. Il lavoro è bellissimo e mi scopro anche piuttosto capace. Ma, nonostante tutto, ciò che manca sono i soldi, i guadagni sono miserrimi e il lavoro come geologo è un miraggio, soprattutto a causa di corsi di ingegneria che inglobano anche le mie conoscenze e che sono preferiti a livello lavorativo. Ed è così che mi ritrovo a viaggiare verso la Spagna, ma mio malgrado non trovo la mia collocazione e decido così di tornare in Patria. L’esperienza spagnola, se pur poco proficua dal punto di vista economico, mi ha dato la forza di dire basta e cercare fortuna altrove, non avevo più il timore di emigrare e di stare via dal mio Paese“.

La destinazione stavolta è Bristol

I motivi legati a Bristol sono molteplici: è più economica e piccola di Londra; è una delle città più verdi d’Europa e tra le più soleggiate del Regno Unito e, inoltre, qui avevo già degli amici. Iniziai come barista in un cafè, e questo mi permise di imparare a sostenere una conversazione in inglese. Dopo di ciò, andai a lavorare, sempre come barista, in aeroporto: orari assurdi, migliaia di caffè al giorno ad un ritmo estenuante. In quel periodo, la mia vita era andare a lavoro e tornare a casa e buttarmi a letto. Non vedevo i miei coinquilini per settimane“.

Dopo due mesi però Fabio divenne supervisor e poi ottenne anche mansioni manageriali: “Fu un’esperienza importante che mi permise di avere altri tipi di lavoro che però non furono mai quelli sperati. Fui prima supervisor in una delle migliori catene di cafè in UK, poi manager in un supermercato, poi bartender in un hotel e poi, alla fine, autista di bus”.

Da barista ad autista

Come autista mi trovo benissimo, l’azienda è splendida, l’ambiente bellissimo e ti trattano come meriti, inoltre pagano bene, più di quanto potessi immaginare. In fin dei conti, si, non sono finito a fare il geologo, ma ci sarebbe tanto da dire…

Infatti: “Dopo aver cercato lavoro come geologo per tanto tempo, dove mi chiedevano esperienza pregressa in UK per poter lavorare o mi proponevano contratti da 14000/15000 all’anno, ho deciso di trovare la mia strada altrove. L’unico rimpianto è che non ho più contatti con la scienza e la cultura, cosa per cui ho vissuto per tanto tempo, inoltre la cultura del lavoro qui è diversa, si lavora quasi tutto il giorno in generale, il tempo libero è poco, sono tutti piuttosto devoti al lavoro, ecco perché esagerano il fine settimana”.

Tutto sommato, oggi ho raggiunto un’indipendenza e una posizione nella società che in Italia potrei soltanto sognare.  Alla fine, secondo me, in un modo o nell’altro, sono riuscito nell’intento di trovare un mio posto nel mondo, anche se, nella vita, nulla è definitivo…