La cultura dell’innovazione secondo Gianni Potti: dalla formazione al mondo del lavoro
Nell’arco di pochissimi anni il mondo del lavoro si è, infatti, completamente rivoluzionato. L’innovazione e il progresso tecnologico richiedono nuove skills per poter competere e rimanere rilevanti nel mercato del lavoro. Ma si sa, le innovazioni presumono collaborazione. Una collaborazione che, come sottolineato da Gianni Potti, Gianni Potti, presidente CNCT (Confindustria servizi innovativi e tecnologici) e già cofounder di Talent Garden Padova e Digital Magics Triveneto, deve interessare il sistema nazionale di istruzione e il mondo del lavoro.
Ma se il gap tra il mondo del lavoro e quello della formazione continua a persistere, quale potrebbe essere una soluzione?
“Credo molto nel sistema duale che usano i tedeschi, quello basato sull’alternanza scuola- lavoro. Un sistema in cui la giornata viene divisa equamente tra teoria (in aula) e pratica (in appositi percorsi all’interno delle aziende). Solo così potremmo avere ragazzi già pronti per il mercato del lavoro“.
Un’evoluzione che in realtà dovrebbe riguardare anche l’università, ancora troppo lontana dalle aspettative e dalle necessità del mondo del lavoro.
“I ragazzi, ormai, si formano da soli, non esiste più solo la formazione in aula, ma anche quella autonoma che va guidata in qualche modo, o comunque ben indirizzata“.
E mentre i canali attraverso cui acquisire conoscenze si moltiplicano, il futuro è alle porte, e richiede a gran voce profili professionali che siano cultori di una formazione altamente specializzata ma, al tempo stesso, “liquida”, e cioè tale da fare fronte alle diversificate problematiche del mondo contemporaneo.
“L’industria 4.0 necessita di professionisti che siano in grado di unire, alle competenze digitali, anche quelle economico-finanziarie, oltre che gestionali. Si tratta di figure professionali ibride, che il mondo del lavoro richiede per ogni campo e settore. Si tratta di un vero e proprio bisogno che, almeno per ora, l’università non è stata in grado di soddisfare a pieno“. Spiega Potti in occasione della Borsa Mediterranea della Formazione e del Lavoro, che continua: “Gli ITS possono tuttavia supplire a ciò, colmando rapidamente il gap esistente con figure professionali altamente qualificate, di cui il sistema impresa ha realmente bisogno“.
Cosa pensa, possa far ripartire l’Italia?
“Crediamo che vi siano altre alternative al Reddito di Cittadinanza, come l’abbattimento del cuneo fiscale o una migliore gestione dei fondi messi a disposizione dall’Europa, e che l’Italia molto spesso non è in grado di intercettare“.