Messico: alle aziende le bollette dello smart working

Il Covid 19 ha modificato profondamente la nostra società e con essa anche le modalità di svolgimento del lavoro. Amato o odiato lo smart working è entrato a pieno titolo nelle vite di tutti, comportando diversi cambiamenti anche nelle normative dei singoli stati.

In Messico è da poco entrata in vigore una nuova normativa, che pone importanti novità a riguardo.

Il cambiamento messicano in materia di smart working potrebbe far scuola.

Se si volesse riassumere in poche parole la svolta messicana si potrebbe dire: le aziende dovranno pagare, in proporzione, alcune bollette di chi lavora da casa.

Per capire le novità facciamo un paragone con l’Italia: da noi, eccetto in alcuni i casi, i device sono forniti dall’azienda, mentre tutto il resto è a carico del lavoratore, invece in Messico la corrente elettrica e internet saranno a carico delle aziende.

Il tutto ovviamente sarà pagato in proporzione a quanto sarà necessario per lavorare.

Si stabilisce però che saranno considerati in smart working solo coloro che lavoreranno da casa o altre sedi per più 40% dell’orario lavorativo. I lavoratori saltuari non saranno considerati in smart working, venendo di fatto esclusi dai benefit.

Non solo internet e corrente elettrica, sarà tutelato anche il riposo dei dipendenti.

Un altro importante diritto raggiunto con la nuova legge è quello della disconnessione, vale a dire che il dipendente non dovrà lavorare oltre le ore che normalmente svolgerebbe in ufficio. 

Viene infine specificato che il datore di lavoro dovrà fare in modo che il lavoratore in smart working non sia discriminato in termini di accesso a migliori opportunità di lavoro, formazione, istruzione e sicurezza sociale.

Il vento del cambiamento sta volta ha iniziato a soffiare dall’America latina, arriverà mai anche in Italia? Ai posteri l’ardua la sentenza.