Ma lo spettacolo quando inizia? Ah bo! Ad un anno dallo stop, i bauli riscendono in piazza per far ascoltare la propria voce

Dopo oltre un anno di stop, il Governo non ci vede! Con questo slogan tornano in piazza i bauli. Il tempo è ormai scaduto. Troppe domande attendono ancora una risposta. Privati di una qualunque prospettiva, i lavoratori del settore dello spettacolo e degli eventi chiedono immediate certezze e aiuti concreti da parte del Governo.

E tornano in piazza i bauli, e con loro lo fanno anche i tantissimi lavoratori e lavoratrici dell’industria dello spettacolo. #IlGovernononcivede è lo slogan scelto dal movimento per dar voce alle centinaia di migliaia di tecnici e professionisti fermi da oltre un anno a causa della pandemia Covid-19.

È passato un anno e nulla è cambiato. Settori economici, cultura e interi comparti importanti del Paese sono stati lasciati indietro. L’industria dello spettacolo-eventi-fiere-congressi-musica live è quella che continua ad essere un fantasma per le istituzioni. Interventi sporadici, nulla di strutturale sull’emergenza. Nessuna visione per la ripartenza. Nessuna impostazione per una riforma“, denunciano sulla loro pagina Facebook, Bauli in piazza – We make events Italia.

Autori, artisti, tecnici di audio, video e luci, ma anche direttori artistici, facchini, promoter e operatori di questo settore sono pronti a farsi ascoltare. E proprio come nella manifestazione organizzata ad ottobre in Piazza del Duomo a Milano, anche a Roma ci saranno loro: i bauli neri, i flightcase che, da strumento indispensabile per chi lavora nel mondo dello spettacolo e degli eventi, rappresentano ormai un simbolo di questa mobilitazione nazionale.

E mentre si ipotizza ad una prossima riapertura degli stadi, ancora oggi manca una visione strutturale sulla riapertura e soprattutto sulla ripartenza di un settore, quello delle attività produttive e culturali, che è ancora fermo da più di 400 giorni.

L’istituzione di un tavolo permanente da parte del ministro Franceschini in 6 mesi non ha prodotto nulla. Lo sforzo e l’impegno di moltissime associazioni di lavoratori e di imprese nel produrre documenti sia sull’emergenza che sulle riforme necessarie non hanno avuto nessun seguito“, come sottolineato nel Manifesto dall’APS Bauli in Piazza.

In questi mesi l’APS Bauli in Piazza – We Make Events Italia ha avuto modo di costruirsi, strutturarsi e crescere, ma soprattutto di confrontarsi con le tante professionalità che compongono il proprio comparto. Le risposte istituzionali ricevute, risultano sporadiche, non strutturate e insufficienti.

E proprio davanti ad uno scenario che appare ancora oggi così drammaticamente desolante per tutte le operatrici e gli operatori, le professioniste e i professionisti dello spettacolo, scendono nuovamente in piazza per far sentirsi ascoltare. Ancora.

Il loro messaggio è chiaro, Il sostegno ai lavoratori e alle imprese passa attraverso quattro capisaldi:
1. L’ istituzione di un fondo da erogare in soluzioni mensili a tutte le lavoratrici e i lavoratori
dello spettacolo ed eventi
, sia subordinati discontinui che autonomi, che coprano il periodo gennaio-dicembre
2021, per garantire una soglia minima di continuità di reddito;
2. Un sostegno economico per le imprese della filiera basato sul fatturato annuo legato a spettacolo
ed eventi
;
3. L’immediata calendarizzazione di un tavolo interministeriale che, su parametri prestabiliti, imposti i modelli graduali di ripartenza del settore, per dare una visione prospettica e agibilità imprenditoriale;
4. Immediata azione di Governo che affronti la riforma del settore con particolare riferimento alla previdenza
e all’assistenza delle lavoratrici e dei lavoratori
, attraverso una concreta calendarizzazione di un tavolo
interministeriale.