Il precariato che corre su due ruote: i Riders

“L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro” così afferma l’articolo 1 della Costituzione, ma vedendo alcune situazioni verrebbe da pensare che ciò sia solo una presa in giro. I riders, coloro che trasportano cibo a domicilio, stanno vivendo una situazione molto difficile, in quanto non esiste ancora una legge che li inquadri a livello contrattuale. “Situazione che si complica anche perché non c’è un unico coordinamento che si occupi della questione a livello nazionale” queste le parole di Antonio Prisco del coordinamento Riders Napoli. 

Cosa è stato fatto dalla politica finora? 

Da parte della politica nulla è stato fatto. Hanno detto più volte di voler unire il provvedimento a diverse leggi ma finora non l’hanno fatto. Ora il Ministro del Lavoro dice di volerlo unire al salario minimo”. 

Proprio la mancanza di un testo legislativo fa sì che il vuoto venga ricoperto dalla giurisprudenza che con la sentenza Foodora 2. Di cosa si tratta?

“A livello contrattuali ci sono 29 tipi di contratti diversi, qualcuno viene paragonato ai Co.Co.Co, altri vengono pagati a cottimo. Dopo il processo Foodora 2 che si ebbe quando la società venne venduta a Glovo che, a sua volta, licenziò tutti i lavoratori, c’è stata una sola sentenza in cui si è affermato che i riders fossero lavoratori subordinati, e per questo collegati al Contratto Collettivo Nazionale della logistica e dei trasporti. Nel Lazio esiste una carta regionale, ma non sempre viene applicata  perché fornisce meno tutele della sentenza”. 

 

La mancanza di un contratto collettivo nazionale di riferimento è un problema anche per Riccardo Germani della Usb Riders “Non c’è un CCNL di riferimento. Una sentenza farebbe rientrare i riders nel contratto della logistica, ma i gestori non applicano i contratti,  fanno una ritenuta d’acconto, obbligando i riders ad aprire la partita I.V.A., qualora vengano superati i limiti”. 

È stata mai fatta una vertenza?

Al momento non è stata fatta nessuna vertenza e al tavolo ministeriale non si sblocca la vicenda, perché sostanzialmente le aziende possono continuare ad assumere le persone con le ritenute d’acconto”. 

Qual è la fascia di età dei riders?

La fascia d’età si è alzata, inizialmente era più bassa. Il lavoro non è più un secondo lavoro ma l’unica fonte di reddito, ormai come fascia d’età siamo tra i 30 e i 40 anni”.

Quante ore deve lavorare un riders?

Non si può parlare di ore lavorative ma di consegne, perché puoi anche essere loggato tutto il giorno ma se l’algoritmo non ti chiama giri solo. Per arrivare a 800 euro si deve lavorare tutti i giorni dalle 18 alle 24”.