Il mondo del lavoro dagli occhi di una recruiter

Il Recruiter, o Addetto alla Ricerca e Selezione del Personale, rappresenta una figura fondamentale per il mercato del lavoro e l’ambito delle Risorse Umane.

Si tratta, quindi, di una figura che oltre ad avere una buona conoscenza del mondo del lavoro, così come delle dinamiche di domanda-offerta e delle diverse tipologie di forme contrattuali, deve possedere anche una conoscenza approfondita delle procedure di selezione e ricerca del personale e delle modalità di svolgimento di un colloquio. 

 

Nel frattempo le nuove tecnologie, e in particolar i social media, hanno in parte rivoluzionato la figura stessa del recruiter, così come i processi di selezione del personale. Ed  se è vero che “non esiste prospettiva senza due punti di vista”, proprio per comprendere al meglio il mondo del lavoro e la sua continua evoluzione, abbiamo deciso di farci raccontare qualcosa dalla giovane recruiter Noemi.

Attualmente, quali sono le figure più richieste?

Nel mio caso – essendo l’agenzia molto più orientata al settore food – mi capita di ricercare e selezionare per lo più profili legati al mondo della ristorazione e dell’accoglienza accoglienza turistica, da impiegare nel periodo che va da marzo ad agosto. Se, però, dovessi fare un discorso molto più generico, invece, i profili più richiesti restano quelli legati agli ambiti IT ed ICT, i profili amministrativi con conoscenza di SAP e quelli legati all’ingegneria gestionale”. 

Quali sono i canali che prediligete?

Cerchiamo di utilizzare un po’ tutti i mezzi più comuni: il nostro sito internet, la partnership con Indeed, così come i canali social aziendali. LinkedIn resta una risorsa preziosa attraverso cui ricercare ed intercettare i profili professionali più alti“.

Quali sono gli errori che i candidati commettono maggiormente? 

Anche l’errore del candidato risulta essere molto relativo, io personalmente considero un errore il non inserire in CV la data di nascita. Per chi, come noi, lavora anche con le politiche attive del lavoro e con sistemi di proattivazione dei profili, risulta disagevole non conoscere l’età anagrafica del candidato. In generale, credo che l’errore più grande che si possa fare durante il colloquio sia mentire e non presentarsi senza fornire – anche via mail – alcuna spiegazione“.

Quale consiglio darebbe ad un/una ragazzo/a in cerca di lavoro?

Non datevi per vinti, continuate ostinatamente nella vostra ricerca. A volte,  è solo questione di essere al posto giusto nel momento giusto – di saper cogliere l’attimo, insomma –  e per riuscire in ciò, bisogna continuare a camminare”, ci spiega Noemi, che continua: “Se, invece, dovessi soffermarmi su consigli tecnici,  innanzi tutto direi che sarebbe opportuno avere un Cv sempre ben curato, non troppo prolisso, né troppo sintetico. Evitate di candidarvi per qualunque tipo di offerta, piuttosto orientatevi verso uno o due ambiti professionali a voi più congeniali, e indirizzatevi verso quelli. Ed infine, controllate sempre i requisiti riportati nel testo degli annunci“.

Dulcis in fundo: l’educazione e il rispetto non andrebbero mai dimenticati. Anzi, ricordatevi di farne ampio uso, in ogni momento: a telefono – in occasione della telefonata di contatto-, via mail – per stabilire la data del colloquio – o vis a vis.

Ogni colloquio va colto come un’opportunità, quindi non abbiate timore dei recruiter. Noi siamo qui per dare una mano. Avere paura di noi non agevola il candidato, anzi lo porta a mentire o, peggio ancora, a sottovalutarsi“, conclude Noemi.