Dottorato di ricerca: è in arrivo un aumento della borsa

Un’importante vittoria che lascia, però, l’amaro in bocca. In data 25 gennaio 2018 si è infatti avuta l’approvazione del D.M. 40, con cui entra in vigore l’aumento dell’importo minimo della borsa di dottorato, secondo quanto disposto dalla Legge di Bilancio dello scorso dicembre.

Sembrerebbe quasi come se non ci si accontentasse di nulla. E, a volte può essere così. A volte, no! La notizia dell’approvazione del decreto ministeriale – che porta le borse dai 13.638,47 euro all’anno attuali a 15.343,38 – non è stata accolta con estremo entusiasmo da parte dei dottorandi. Si tratterebbe, infatti, di un aumento pari a 125, 86 euro, rispetto alla rata mensile stabilita in precedenza. Un aumento che fisserebbe così l’importo della borsa di dottorato a 1132,72 euro mensili.

Un grande risultato, se si pensa che erano circa 10 anni che la borsa di dottorato non veniva aumentata a livello nazionale. Prima di questo, un altro aumento si era avuto nel 2008 grazie a una campagna dell’ADI, grazie a cui l’importo minimo era stato portato da €800 a circa €1000. “L’incremento delle borse è una scelta importante e molto attesa: il loro importo era fermo dal 2008. Averlo innalzato rappresenta un segnale di attenzione verso i giovani. È un investimento sul futuro”, dichiara la Ministra Valeria Fedeli.

E come si legge in una nota pubblicata da ADI – Associazione dottorandi e dottori di ricerca italiani – in riferimento al decreto attuativo della legge di bilancio per il 2018, firmato dalla Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca: “Un grande risultato e una giornata storica per i dottorandi, che ottengono un importante riconoscimento del valore del proprio percorso formativo e di lavoro”. E prosegue: “Oggi festeggiamo questa vittoria, ma da domani torniamo al lavoro. L’aumento attuale infatti continua ad essere inferiore – per poco più di €200 all’anno! – al minimale contributivo INPS – €15.548 – per il riconoscimento dell’intera annualità della borsa di dottorato, come era nella richiesta avanzata dalla campagna ADI”.

Gli atenei italiani dovranno adeguarsi sin da subito alla nuova normativa. La speranza, ora è che non ci siano inadempienze da parte di questi ultimi!