Bonafede annuncia 3.000 nuove assunzioni. Nessun cenno ai precari, eterni stagisti

di Francesco Bellizzi

Sono più di 2600 i precari impiegati negli uffici dei tribunali dello Stivale, che permettono il regolare svolgimento delle attività quotidiane, nonostante siano considerati dalla pubblica amministrazione come dei semplici tirocinanti.

«Dopo una lunga e penosa malattia si è spenta tra atroci sofferenze la giustizia. Ne danno il triste annuncio gli italiani tutti». Questa era la frase scritta sul cartello poggiato su un WC davanti all’ingresso di Montecitorio durante la manifestazione dei precari dei Palazzi di Giustizia di tutta Italia.

Hanno le età più disparate. Si va dai trentenni ai cinquantenni. Funzionari, impiegati. De facto, però. Dato che davanti allo Stato sono tirocinanti e stagisti. Non è una battuta ma la verità sulla condizione lavorativa di questi lavoratori e lavoratrici entrati nei tribunali nel corso di oltre dieci anni con i così detti “tirocini di qualità” o con concorsi che  Regioni hanno indetto con i finanziamenti di Garanzia Giovani. Accanto a loro anche i cassintegrati. La loro vita lavorativa è appesa di anno in anno all’approvazione dell’ennesima proroga del decreto da cui dipendono i loro contratti.

La loro distribuzione sul territorio nazionale è stata duramente criticata da sindacati (in particolare la Fp Cgil) e comitati. Una distribuzione che ha avuto poca attenzione alle aree con alta densità precari, mettendo molte persone davanti alla scelta del trasferimento dopo anni precariato nero.

Tre anni fa, circa la metà delle persone che compongono la platea precaria della giustizia italiana hanno avuto accesso, tramite un bando, a dei progetti di perfezionamento che li hanno promossi a titolo di “tirocinanti”. La loro presenza nella struttura della Giustizia italiana è fondamentale se si pensa che complessivamente la macchina comprende poco più di tre milioni di dipendenti. Cifra che subirà una sfoltita importante con la riforma della Legge Fornero, che prevede l’accesso alla pensione anticipato per i “quota 100”.

Anche per far fronte a questo esodo annunciato, il ministro Alfonso Bonafede ha annunciato l’inserimento nel “decreto Concretezza” della previsione di assunzione tra il 2019 e il 2021 di 3.000 unità in più destinate al personale amministrativo, e di 360 magistrati ordinari vincitori di concorso, cifra che potrà lievitare a 396.

Nel testo della Manovra non è fatto alcun cenno alla platea dei precari. Questo lascia intendere che potrebbero non essere previste corsie interne per garantire una quota di posti destinati agli stagisti “a vita” della giustizia italiana. Inoltre, potrebbe non essere confermata l’assunzione dei 300 operatori che era prevista entro la fine di quest’anno.