Anpal Servizi Spa: il paradosso italiano del precariato

Ha solo quattro anni, ma Anpal Servizi Spa– società in house dell’Anpal – conta, al netto dei navigator, 654 lavoratori precari, suddivisi tra 520 contratti di collaborazione continuata – i cosiddetti co. co. co. -, e 134 contratti a tempo determinato. Una situazione critica, anche in virtù dei 29 contratti scaduti tra luglio 2018 e settembre 2019, e dei quali non si conoscono ancora le sorti.  

Purtroppo ci sono alcune situazioni di precarietà che durano da 20 anni”, sottolinea Cristian Sica, membro del movimento Precari Anpal Servizi Spa. 

La questione navigator

Speriamo che la situazione dei navigator Campania si sblocchi”, spiega lo stesso Sica. “Nel mare della precarietà non si può stare da soli, ma bisogna far fronte comune. Tuttavia, con l’introduzione dei navigator Anpal Servizi Spa ha assunto circa 2500 persone, (con quelli campani si arriverebbe a circa 3000 collaboratori) e ad oggi è la società in house, in Italia e molto probabilmente in Europa, con il maggior numero di precari: “quasi il il 90% del personale è precario”.

Quanto costerebbe stabilizzare tutti i precari dell’Anpal (esclusi i navigator)?

La stabilizzazione sarebbe a costo 0, perché i fondi sono europei. Nell’art 4, del  il Decreto Legge n. 101/2019 contenente disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi aziendali, sono inserite le risorse che già venivano dal vecchio articolo che riguardava il Reddito di cittadinanza. Va comunque precisato che le nostre risorse vengono dai fondi europei”.

Art. 4
Emergenza occupazionale ANPAL Servizi Spa
1. All’articolo 1, comma 258, della legge 30 dicembre 2018, n. 145
il secondo periodo e’ sostituito dal seguente: «All’ANPAL Servizi Spa
e’ destinato un contributo pari a 10 milioni di euro per l’anno 2019
per il funzionamento e di 1 milione di euro annui a decorrere
dall’anno 2019 per le ulteriori spese di personale.».
2. Il comma 4 dell’articolo 12 del decreto-legge 28 gennaio 2019,
n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, n.
26, e’ abrogato.
3. Agli oneri derivanti dal comma 1, pari a 1 milione di euro annui
a decorrere dall’anno 2019, si provvede mediante corrispondente
utilizzo delle risorse derivanti dall’abrogazione prevista al comma
2.

La stabilizzazione prima di tutto 

“Fin da quando è stata introdotta la legge che vedeva l’assunzione di altre 3.000 persone, abbiamo fatto presente che si sarebbe dovuto prima stabilizzare il personale con competenze specifiche che lavora da 20 anni nelle politiche attive”, spiega Sica che continua: “La nostra richiesta partiva dalla considerazione che l’esperienza maturata negli anni sarebbe potuta essere al servizio non solo dei centri per l’impiego ma anche nel sistema della formazione dell’assistenza tecnica alle regioni e al Ministero. Attualmente siamo in mobilitazione per le stabilizzazioni e abbiamo aperto un tavolo con il Ministro del Lavoro”.

Rassegnarsi? Mai!

“Fino ad ora ci sono state diverse manifestazioni, scioperi e presidi. Siamo riusciti ad ottenere un tavolo con la Ministra del Lavoro e speriamo che attraverso il Decreto sulla risoluzione delle crisi aziendali –  dove all’art. 4 si tratta specificatamente dell’Anpal Servizi Spa – si possa risolvere il paradosso di precari che lavorano per trovare un lavoro ad altri. Sia il primo governo Conte che il secondo  puntano sulle politiche attive, ragion per cui le nostre competenze sono senza dubbio strategiche sia per il Reddito di cittadinanza che per l’assistenza tecnica dei centri per l’impiego che, in attesa dei concorsi regionali, restano comunque sottodimensionati”.